Nel pomeriggio di sabato 10 agosto la nostra cara Suor Annunziata ha manifestato il desiderio di tornare a letto. Essa era stata alzata e seduta sulla sua sedia preferita, solo due ore prima e dietro sua richiesta. Le infermiere, che da giorni la seguivano con particolare attenzione, subito hanno detto che sarebbe stato bene chiamare un sacerdote, la nostra dottoressa, infatti, l’aveva vista il giorno prima e aveva previsto che la fine sarebbe giunta presto.
Suor Annunziata ha ricevuto il sacramento della “unzione degli infermi” consapevole e vigile, cercando di partecipare alle preghiere, ma riuscendo solo a muovere un po’ le labbra. Poi il suo respiro si è fatto sempre più lento fino a cessare: erano le 20,38! Il suo viso è rimasto bello, disteso e sereno, come se dormisse.
Suor Annunziata, nata il 18 febbraio 1927 a San Cataldo, in Sicilia, a 19 anni è entrata in Congregazione e la generosità di quel primo passo fatto dalla Sicilia alla Romagna, ha segnato tutta la sua vita. Terminato il periodo di formazione, il 4 gennaio 1950 ha emesso i voti temporanei e il 24 settembre del 1953 ha fatto la professione perpetua nelle mani dell’allora Superiora Generale Madre Vittoria Cozzani che suor Annunziata ha sempre ricordato con venerazione e affetto.
Dopo la prima professione ha iniziato il suo servizio apostolico ed è passata in diverse comunità della Congregazione, dapprima negli orfanatrofi di Bibbiena, Ciola e Fabiano, dove le è sempre stata affidata la squadra dei bambini più piccoli, poi nelle scuole dell’infanzia di Bocca di Magra, Terra del Sole, San Piero in Bagno, Sarsina e, infine, a Cardeto – Marradi, dove la Congregazione aveva aperto un piccola casa per le nostre suore ammalate e dove lei è stata inviata come cuoca e anche per assistere un po’ le sorelle della comunità, che lei è stata sempre pronta ad aiutare e a incoraggiare.
Per il suo modo di fare un po’ spicciativo e a volte ruvido, ma generosissimo, Suor Annunziata dove è passata è stata sempre benvoluta dalle consorelle ed ha lasciato un segno di vera bontà. A Sarsina è stata diversi anni con Suor Colomba Boghi e poi l’ha seguita a Cardeto e, infine, a Lugo in Casa Madre. Suor Colomba era una brava suora, sempre pronta e disponibile ad aiutare chiunque si rivolgeva a lei, ma era anche un po’ confusionaria e dove lei passava il disordine regnava sovrano e Suor Annunziata, dietro a lei, cercava di mettere un po’ di ordine senza mai ostacolare la grande carità della consorella, anzi condividendola.
La disponibilità e la generosità silenziosa sono state le caratteristiche di Suor Annunziata che non si tirava mai indietro e non chiedeva riconoscimenti. Industriosa per natura e sbrigativa, cercava sempre qualche cosa da fare e, anche negli ultimi anni della sua vita, quando già era in infermeria, diverse sorelle ricorrevano a lei per piccoli rammendi, per accorciare un abito e altro. Lentamente però le sue mani incominciarono a faticare a gestire l’ago e anche la vista era piuttosto diminuita, allora la sua attività principale è diventata la preghiera. Trascorreva molto tempo nella cappella dell’infermeria e quando era in camera ascoltava e pregava con “Radio Maria”.
Fino all’ultimo giorno della sua vita è stata sempre pronta a ringraziare le infermiere che l’accudivano, chi andava a farle visita e, se le sembrava il momento opportuno, a dire una parola buona. Ora Suor Annunziata è certamente in paradiso. Lei, che ha amato profondamente le consorelle e la Congregazione, continuerà a intercedere per tutte noi anche dal cielo. Anche noi preghiamo per lei e ringraziamo il Signore di avercela donata.
Madre Mariarita Foli